mercoledì 29 luglio 2015

LIBIDINOSA TOPONOMASTICA SARDA (a.k.a. GONNOSFANADIGA)

Lo ammetto, m’allettano i nomi di luogo, in particolare i poleonimi riferiti ai centri abitati, ma tutta la geografia m'avvince. Spesso, sfogliando l'atlante, mi soffermo perverso sulla provincia di Sassari.
Mi provoca erezioni (motte, morri e poggi), mi s’indurisce la cima (pania, vetta), quando sogno i fianchi (balze, ripe, coste), i passi (i gioghi, la forca) e le valli (fosse, gravine), le cavità particolari (i calanchi, la dolina) e le frane (lavina, lizza)…
Ascenderei poi alle cime (le guglie, i pizzi), le cenge, alle forme vallive ed ai corsi d'acqua corrispondenti (botro, gorgia, fiumara), le formazioni rocciose come la perda e la rocchetta, il gabbro, la genga, infine vorrei smarrirmi nei boschi più reconditi e sbalordirmi d'altre associazioni vegetali (faggeta, loreto, oliveto), scenderei in miniere (allumiere, moie), fino al forno, alla ferriera.

Non disapprovarmi, cara, quando mi apparto per ore in bagno con la cartina dell'Isola. Tu mi giudichi, perché temi che io sburri sui popoli...

Invece...

Sussurrami voluttuosamente questi toponimi sardi, fammi raggiungere raggiungere l'acme dell'esasi:

Alzachena, Belchidda, Bultiggjata, Fìgari, Locusantu, Uddusò, Àgghju, Bunnànnaru, Bottidda, Tzaramonte, Codronzanu, Isporlatu, Itireddu, Patada, Séddini, Codaruina, Viddaècchja, ‘Onne, Garteddi, Lòcula, Lùvula, Naragugume, Ollollai, Ortzai, Osidde, Ovodda, Flùssio, Fordongianus, Gonnacodina, Gonnotramatza, Masuddas, Magumadas, Margaxori, Norghiddo, Prammas, Pau, Pompu, Sinnariolo, Siapicia, Tadasune, Ula, Useddus, Biddanoa, Zofrollìu, Irbono, Ulassa, Biddamanna, Gonnosfanadiga, Lunamatrona, Seddori, Ussaramanna, Biddacidru, Santu Sparau, Biddaspitziosa, Coddaproccusu e Su Cunnu!

REVISIONISMO STORICO E GATTINI



IL POSTO PIÙ ESCLUSIVO DELLA STORIA

La nave, una pentecontera con cinquanta rematori, rapida e leggera scivola sull’acqua. È la leggendaria Argo, progettata dai carpentieri di Tespi con l’aiuto divino di Atena. La comanda il capitano Apelle, figlio d’Apollo, celebre per le sue palle di pelle. L’anno è il 1799. Il colpo di stato del 18 brumaio ha appena portato Napoleone al potere, segnando la fine del Direttorio e della Rivoluzione stessa. Dissolvenza.
Quando tutto ritorna nitido c’è ancora la nave, l’Argo, molto più al largo. Il mare è calmo e piatto, non si vede terra e nemmeno un piccolo scoglio.
A bordo, si palesano le seguenti dramatis personae:

Apelle, il capitano. Tutti i pesci vengono a galla per vedere le sue famose palle di pelle di pollo e non restano delusi.
Agostino d’Ippona, dottore della Chiesa e grande pensatore.
Avvocato, un personaggio subdolo.
Anita Blond, l’attrice pornografica ungherese.
Ambrogio, il pappagallo.
Adolf Hitler, il pittore.
Agatone, un grosso pinguino imperiale con un’espressione minacciosa.
Andrea Protocleto, uno dei dodici apostoli di Gesù Cristo.

Domanda (frivola ma ovvia): “Perché tutti i nomi iniziano per A?”

Risposta (scontata): “Perché no?”


In qualche modo, si dovrà pure iniziare...