C’era un tizio divertentissimo con un bubbone grandissimo
che lo rendeva buffissimo malgrado fosse già simpaticissimo. Usciva spessissimo
e lo potevi trovare benissimo al bar a raccontare inezie, con fare espertissimo
a un pubblico attentissimo e divertitissimo.
“Due cassaforti s’incontrano per strada. Toh! Che combinazione!”
diceva in direzione del bancone affollatissimo, e tutti ridevano fortissimo.
Quando il tizio divertentissimo con un bubbone grandissimo
che lo rendeva buffissimo malgrado fosse già simpaticissimo finiva il suo
aneddoto ridicolissimo, il bubbone grandissimo diventava ampissimo, prolungando
lo spasso al parossismo.
“L’atteggiamento è importante se sei un cavallo, tutto
dipende da come ti pony!” fece, e rincarò velocissimo “Due astronauti si
lamentano del nuovo ristorante aperto sulla Luna. Bello, ma manca l’atmosfera!”
poi si udì un boato fragorosissimo e mentre il bubbone ingrandiva velocissimo,
il tizio divertentissimo diede il suo massimo:
“Cosa ci fa su un ramo, un uccellino piccolissimo?”
“Micro-cip, micro-cip”, rispose il pubblico attentissimo, ma
poi si zittì impressionatissimo perché il tizio divertentissimo era morto
malissimo.
Il Dottore In Sala concluse stringatissimo: il bubbone
grandissimo era un tumore incurabilissimo.
La prima invenzione che veramente spaccava, è stata la
clava.