venerdì 8 aprile 2016

IL DURO MESTIERE DEL CACCIATORE NELLE FAVOLE

Un lupo. Un grosso lupo nero, con una folta pelliccia e denti taglienti come la lama di un rasoio.
Uno sparo. Il solerte cacciatore, con un colpo preciso, ha trafitto quella belva famelica in un punto vitale. Tra sette secondi l’animale sarà morto. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei… Un tonfo a terra, leggermente in anticipo. Come ogni mattina, il cacciatore gira per i boschi della sua fiaba e gli capita di accoppare un lupo.
- Questo dovrebbe essere il lupo che ha divorato Cappuccetto Rosso e la sua nonnina. Meglio che me ne sinceri.
Il cacciatore estrae dalla sua giubba un coltellino multiuso, squarcia la pancia dell’animale dall’inguine alla gola, e scopre con amarezza che il lupo è vuoto.
- Per quella buona donna della madre dei fratelli Grimm! – sacramenta l’uomo, che ha perso del tempo per niente, - Ricominciamo!

Un lupo. Uno spaventoso lupo grigio, con una pelliccia spessa e due zanne ricurve, tanto che in penombra lo si scambia per un mammut.
Una scarica di mitra. Il cacciatore, che questa volta vuole strafare, ha crivellato l’orrendo mostro, che cade esangue emettendo un rauco grido miserabile. Il coltellino multiuso è un po’ sporco di sangue e il cacciatore lo pulisce strofinandoselo sui pantaloni.
- Questo dovrebbe essere il lupo che ha divorato Cappuccetto Rosso e la sua nonnina. Meglio che me ne sinceri.
E come da convenzione, apre la pancia dell’animale dall’inguine alla gola, sporcandosi di sangue e viscere l’impeccabile giubba verde. Questa volta, nello stomaco del lupo, c’è qualcosa: una principessa, il vitello d’oro, uno stegosauro, un folletto irlandese, la moglie del Presidente, tutti i dischi di Little Tony e altre cianfrusaglie simili. Neanche l’ombra di Cappuccetto e la nonna.
- Per quella buona donna della sorella dei fratelli Grimm! – sacramenta l’uomo, che ha perso del tempo per niente, - Ricominciamo!

- Un altro lupo, speriamo che questa sia la volta buona! – pensa il cacciatore, mentre riempie la dura scorza del canide feroce con una gragnola di pallini di piombo. Sta per sventrare la bestia morta, quando un ambientalista del Greenpeace gli corre incontro, per chiedergli se dopo può tenersi i resti, per farci una pelliccia e un budriere da rivendere ai turisti.
- Accidenti anche questo è un lupo vuoto.
- Cosa ci dovrebbe essere dentro, scusate? – chiede l’ambientalista, che nel frattempo è diventato tutto verde.
- Una nonna e Cappuccetto Rosso.
- Capita spesso?
- Come prego?
- Ho detto, capita spesso che nei lupi come questo ci si trovino all’interno delle nonne e dei cappucci scarlatti?
- No, non molto spesso, ultimamente.
- Allora il lupo che cercate è raro. Io sono un ecologista e debbo proteggere le specie a rischi d’estinzione. Non vi permetterò di uccidere ancora!
- Ho un regolare permesso di caccia.
L’ambientalista appassisce e diventa tutto giallo.
- Che cos’avete, state bene? Avete cambiato colore!
- Purtroppo sto tirando le cuoia, parlando con voi mi sono dimenticato di fare la fotosintesi clorofilliana.
L’ambientalista a muore sul colpo e il cacciatore gli dedica qualche minuto, declamando i versi della poesia di Manzoni che inizia con “Ei fu siccome immobile”, fermandosi ad “Orba di tanto spiro” perché non sa più come andare avanti. Poi il cacciatore sventra anche l’ecologista per vedere se magari, chissà, ha mangiato almeno la nonna, ma non è così e allora pazienza.
- Per quella buona donna della zia dei fratelli Grimm! Io non posso restare seduto in disparte, né arte né parte, non sono capace di stare a guardare, senza un lupo scuoiare…Ricominciamo!

Un lupo. Questa volta è piccolo e fa tenerezza. Cerca la madre, magari la lupa morta poco fa. Non potrebbe mai aver mangiato la nonna. Cappuccetto forse sì, ma la nonna no. Il cacciatore vuole controllare lo stesso (è scrupoloso). Dopo aver costatato di persona che nel piccolo ventre del cucciolo, di nonne e Cappuccetti non c’è traccia, getta i resti ai corvi, che banchettano con i miseri resti. I loro becchi insaziabili fanno un vero scempio di quella pelliccia così morbida. Il cacciatore ne approfitta per pisciare dietro un albero. Neanche questa volta gli è andata bene, anche se probabilmente è al lupetto che è andata peggio.
- Per quella buona donna della cugina dei fratelli Grimm… Questa è l’ultima volta che spreco pallottole così a vanvera! Ricominciamo!

Mentre il cacciatore solerte scruta l’orizzonte in attesa di nuovi lupi, vede i tre porcellini che saltellano nel prato. Tilli e Billi sfottono Gimmi che si è fatto il culo per costruirsi una casa di mattoni con la porta blindata anti-lupo, anche se di lupi non ce n’è traccia.
Il cacciatore corre verso i porcellini.
- Cosa ci fate voi tre bricconcelli qua? Chi vi ha detto di costruire una casa di mattoni, una di legno e una di paglia nella mia favola? Questo è abuso edilizio!
- Guardi, signor guardaboschi, che codesta è la nostra favola!- dice Gimmi.
- Secchione di merda!- gli fanno eco i fratelli.
- No, guardate che siete nella favola di “Cappuccetto Rosso”, io sono il cacciatore che deve aprire la pancia del lupo per salvare la nonna e Cappuccetto stessa!
- Mi duole contraddirla, signor Guardia Forestale, ciò che lei dice è errato! Senta anche il parere dei Tre Orsi!
I Tre Orsi stanno tornando fischiettando verso casa, dove troveranno a sorpresa Riccioli d’Oro a dormire nel lettino dell’Orso più piccino.
- Ciao cacciatore! – fa Papà Orso, con la sua vociona.
- Ciao cacciatore! – fa Mamma Orso, con la sua vocetta.
- Ciao cacciatore! – fa Bimbo Orso, con la sua vocina.
- Ciao Orsi… è vero quel che dicono i porcellini? Ho sbagliato storia?
- Ebbene si! – fa Papà Orso, con la sua vociona.
- Ebbene si! – fa Mamma Orso, con la sua vocetta.
- Ebbene si! – fa Bimbo Orso, con la sua vocina.
- Oh cavolo! Ho scazzato di brutto! 
La famiglia degli Orsi si allontana, mentre Tilli e Billi cantano ilari:
- Chi ha paura del lupo cattivo? Gimmi ha paura del lupo cattivo!
Gimmi chiede al cacciatore: - Ha mica visto per caso il nostro lupo? Se non arriva, non sappiamo come concludere la nostra storia! Non arrivano neanche i lupi di scorta!
Il cacciatore guarda Gimmi, poi Tilli e Billi.
- Concluderò io la vostra storia! – dice sventrandoli col suo fido coltello.

Il cacciatore divora i tre salsicciotti con foga animalesca e poi, visto che di lavorare non ne ha più voglia, si trasferisce perennemente in un'altra favola dei fratelli Grimm, “Gola Profonda”.

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