lunedì 12 settembre 2016

DIALOGO TRA UNA MOSCA E UN PESCIOLINO ROSSO

Mosca: “Ho deciso di donarti la libertà, amico pesce! Non sarai più confinato in questa gabbia di vetro, simbolo dell’oppressione umana!”

Pesce: "…"

Mosca: “Certo, capisco le tue obiezioni. Ti senti al sicuro nella tua boccia, ma non puoi fingere di essere felice. C’è tutto un mondo, qua fuori, che  meriti di conoscere. Ad esempio, poco distante da qui, c’è una bella merda fumante, calda ed accogliente, ed è un peccato che non puoi goderne.

Pesce: "…"

Mosca: Fidati di me, ti farò uscire in un battibaleno.

Detto ciò, la mosca si avvicina all’orecchio di Camillo Ferdinando, che è seduto al pianoforte a comporre una complicata melodia in tempi dispari. “Zzzzzz”, fa la mosca, rompendo i coglioni. Camillo Ferdinando tenta di spiaccicarla al volo, ma la scaltra stronzetta volante gli sfugge e prende a girargli intorno. Ecco che Camillo Ferdinando le lancia contro una copia arrotolata del Corriere, mancandola clamorosamente ma centrando in pieno l’acquario.

Crash.

Mosca: Eccoti libero, amico mio. Và, esplora il mondo, vivi la tua vita più intensamente che puoi!

Pesce: "…"

Mosca: No, un bicchiere d’acqua non ce l’ho. Ti posso offrire della Pepsi!


Pesce: -

Nella foto: Mosca

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