giovedì 6 dicembre 2018

LES OISEAUX DU ROI


Re Luigi tirò fuori l’uccello e tutta la corte fremette di turbamento. Un uccello così grosso non si era mai visto al Cabinet d'Apollon: alcuni dei nobili in fondo alla sala scossero la testa facendo frullare le piume che svettavano dai cappelli da caccia. Si schiarì l’ugola per prendere parola Arcimbecco, il damigello addetto agli Oiseaux du Roi, primo Damigello d’Uccello di Francia, una posizione molto invidiata e finanche oggetto di scherno. Qualcuno fece una pernacchia, si udì una risatina, e il damigello, pazientemente, attese che il silenzio si fosse ristabilito per proferire verbo.
“Recentemente abbiamo riscontrato dei ritardi nel sistema di missive della corte. Parlo delle missive che sovente recapitano i nobili volatili piumati conosciuti come les pigeons voyageurs, i colombi. Sua Maestà il re è molto adirato da questo stato di cose, ecco perché è venuto personalmente a mostrare a tutti lo splendore del suo uccello…”
Altra risatina. Il re fulminò con lo sguardo il damigello, che si fece di colpo barzotto nei suoi bardamenti pieni di coccarde.
“Ehum... Ammirate il magnifico falcone del re!”
Così va meglio, pensò. Niente stupidi doppi sensi. Era venuto il momento di fare chiarezza e ricordare a tutti come mantenere un efficiente sistema postale basato sugli uccelli portalettere.
“D’ora in poi, le buste contenenti posta prioritaria verranno mandate esclusivamente via falco. Il falco dovrà essere seguito da una colombella bianca nel caso di buone notizie, un corbaccio nel caso di cattive notizie e da un assiolo comune nel caso di notizie così-così…”
Il damigello fece una pausa ad effetto per prendere fiato e per lasciare il tempo ai nobili di metabolizzare le nuove direttive. Il barone di La Bourboule‎ alzò la mano per primo.
“Sì, La Bourboule?”
“Ma se le notizie sono buone per me che scrivo ma cattive per chi le riceve, devo mandare un falco seguito da un corvo e una colomba insieme? E poi, dove me lo procuro un assiolo, nel caso non ne trovi nei miei boschi? Posso usare un barbagianni?”
“Nel tuo caso, barone, a seguito del falco dovrete mandare un rondone maschio. Un rondone femmina, se le notizie fossero cattive per lo scrivente ma buone per il destinatario. Assolutamente invece non allegherete un barbagianni al posto di un assiolo. Il barbagianni, altresì noto come allocco comune, è chiaramente un’allusione sarcastica al destinatario e come tale va impiegato solo se si vuole infondere una punta di dileggio nella missiva”
“Quindi, se dovessi scrivere un messaggio urgente con notizie gravi così-così, ma lievemente sarcastico, dovrei mandare un falco seguito da un assiolo e da un barbagianni!”
“Esattamente, La Bourboule. Ed in alternativa all’assiolo, potreste usare una civetta!”
Il visconte di Voray-sur-l'Ognon‎ si intromise:
“Ma se io volessi mandare una lettera urgente, mediamente grave, sarcastica, ma nel contempo civettare con la moglie del mio destinatario, non avrebbe senso che inviassi la civetta con lo scopo primario di civettare?”
Il damigello lo frenò subito: “Non facciamo confusione. Per ogni allusione sessuale nel messaggio è opportuno utilizzare una passera scopaiola. Si evitano molti giri di parole e si risparmia alquanto. Allora è tutto chiaro?”
“Io ho uno sparviero, serve a qualcosa?”, chiese il conte di Bar-le-Duc‎ sulla Mosa.
“Lo sparviero serve a mettere fretta all’interlocutore, per avere una pronta risposta. Vi sarà distribuito un dépliant dove potrete vedere chiaramente come utilizzare proficuamente tutti i vostri uccelli. Altre domande?”
“Mi sembra un sistema incasinato. Come possiamo avere la certezza che non ci saranno intoppi?”, recriminò il conte.
“Molto semplice, in caso di proteste inviate una missiva qui, Oiseaux du Cabinet, rue des pénis 5. Il falcone dovrà essere seguito da un tucano.”

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