Henri Pacôme Hégésippe Adélard Stanislas, marquis de
Latarte-Saint Honoré era pronto a partire per la spedizione.
Al Club per gentiluomini c’era un piccolo rinfresco in suo
onore, e tutti i barbogi del mondo dell’archeologia, etnologia, linguistica e
antropologia fisica, erano lì, a dargli pacche sulle spalle e a inghiottire
tartine all’uovo. C’era il professor Gebhard Ottokarl Groß Klein Flugzeugwerke,
appena rientrato dalla sua missione in Palombia, dove aveva rinvenuto un
esemplare di pterodattilo perfettamente conservato a cui aveva insegnato a
bestemmiare. C’erano i gemelli lettoni Ivars e Sergej Michajlovič Jansons,
scopritori delle rovine della mitica città di Troie e del ricco tesoro di re
Priapo, composto prevalentemente da falli lignei.
Nell’ampio salone, con le barbe piene di briciole dei
tramezzini e le tasche piene di argenteria rubata, tutto il notevole mondo
accademico-geriatrico faceva bella mostra di sé, come se si trattasse di un’Esposizione
Universale di vecchi australopitechi imbalsamati olezzanti di naftalina.
Il professor Flugzeugwerke prese parola, e subito si scusò
per le trivialità proferite dal suo pterodattilo, anche se l’aveva sentito solo
dire “polka da nonna” e “polpo tristo”. Poi si rivolse verso Henri Pacôme
Hégésippe Adélard Stanislas, marquis de Latarte-Saint Honoré e gli augurò buona
fortuna, in nome di tutti.
Henri Pacôme Hégésippe Adélard Stanislas era nato in un
piccolo paese della Franca Contea, quinto dei quindici figli del commerciante
di bidet Henri Pacôme Hégésippe Adélard Stanislas senior. Henri Pacôme Hégésippe Adélard Stanislas
senior si tolse la vita quando il piccolo Henri Pacôme Hégésippe Adélard Stanislas
aveva appena cinque anni, in seguito alla bancarotta della sua ditta, e al
fallimento dell’utopia di diffondere il bidet in Francia. Fu il padre a
trasmettere a Henri Pacôme Hégésippe Adélard Stanislas l’amore per l’arte e per
i grandi sogni difficili da realizzare. Il giovane Henri Pacôme Hégésippe
Adélard Stanislas ottenne i suoi primi successi come trafficante d’arte e
contrabbandiere, inoltre si arricchì vendendo ai musei francesi tutti i bidet
invenduti del padre, spacciandoli per ceramiche originali cretesi del periodo
neopalaziale. Sposò la marchesa de Latarte-Saint Honoré per ottenere un titolo
nobiliare, e così finalmente fu ammesso al Club per gentiluomini di cui sopra,
il primo monopalla dall’epoca della fondazione.
Henri Pacôme Hégésippe Adélard Stanislas, marquis de
Latarte-Saint Honoré era finalmente riuscito a farsi finanziare una spedizione
in terra d’Egitto alla ricerca di misteriosi tesori, la spedizione che
l’avrebbe consacrato tra i pionieri immortali dell’archeologia, o per lo meno
l’avrebbe reso l’archeologo monopalla più celebre della storia.
Era tutto pronto. Alle valigie e alle scartoffie avrebbe
pensato il giovane Bernard Albert, detto Bébert, il nuovo tuttofare.
A questo punto, va spesa qualche parola sulle precedenti
spedizioni di Henri Pacôme Hégésippe Adélard Stanislas, marquis de
Latarte-Saint Honoré.
La prima spedizione, anche detta “Spedizione Henri Pacôme
Hégésippe Adélard Stanislas, marquis de Latarte-Saint Honoré 1” ebbe luogo
vent’anni prima. Henri Pacôme Hégésippe Adélard Stanislas, marquis de
Latarte-Saint Honoré era un giovanotto rampante alle sue prime truffe. Aveva
rubato una mappa a un antiquario vichingo ed era certissimo di trovare il
tesoro di Erik il Rosso in Groenlandia. Partì con 25 marinai danesi e una muta
di husky, si perse nelle nevi e tornò bello grassoccio che ce li aveva tutti
nello stomaco, ma del tesoro neanche l’ombra. Spiegò che aveva dovuto mangiarsi
i danesi per non morire di fame e per non lasciare i cani a digiuno, poi aveva
mangiato anche i cani perché gli era rimasto un languorino.
La “Spedizione Henri Pacôme Hégésippe Adélard Stanislas, marquis
de Latarte-Saint Honoré 2”, il marchese se la finanziò con i proventi del suo
ultimo libro di cucina, “25 modi per cuocere un danese al polo nord”. Henri Pacôme
Hégésippe Adélard Stanislas, marquis de Latarte-Saint Honoré si era messo in
testa di scoprire i resti della mitica Xanadu in una zona bellicosa dell’Africa
subsahariana, ed era partito con 6 collaboratori svizzeri (che sono più digeribili
dei danesi). Furono rapiti, seviziati e divorati dai cannibali, così dissero i
giornali. Si salvò solo Henri Pacôme Hégésippe Adélard Stanislas, marquis de
Latarte-Saint Honoré, che poi tornò nella zona per le spedizioni 3 e 4, con
altri assistenti grassocci. Dopo dieci anni di esplorazioni in Africa tra i
cannibali, che nessun altro tranne lui aveva mai visto, Henri Pacôme Hégésippe
Adélard Stanislas, marquis de Latarte-Saint Honoré tornò in Europa a mani vuote
e paffuto come un porcellino.
Per riabilitare la sua figura davanti all’intero mondo
accademico, Henri Pacôme Hégésippe Adélard Stanislas, marquis de Latarte-Saint
Honoré sarebbe partito per una VERA spedizione archeologica in un VERO paese in
cui si è soliti fare spedizioni archeologiche. E si sarebbe messo a dieta.
Avrebbe portato con sé solo Bébert, un gracile ragazzetto di campagna che era
tutto pelle e ossa.
Henri Pacôme Hégésippe Adélard Stanislas, marquis de
Latarte-Saint Honoré si accommiatò dai suoi illustri colleghi. Stava per
lasciare il Club per gentiluomini, quando improvvisamente divampò intorno a lui
uno spaventoso incendio. I tendaggi e gli arazzi erano già tutti in fiamme
quando per effetto dei miasmi, svenne privo di sensi. L’ultima cosa che sentì
fu il grido dello pterodattilo del professor Gebhard Ottokarl Groß Klein
Flugzeugwerke, che urlò qualcosa come “Mia donna puritana di Oporto”, probabilmente
in direzione di una ragazza portoghese. Poi il fuoco ebbe ragione su tutto.

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